MWC 2015: 4 tendenze per la sicurezza IT

Le ultime tendenze nel campo della sicurezza IT emerse al MWC 2015.

MWC 2015

Il Mobile World Congress di Barcellona è spesso caratterizzato dalla presenza di numerosi visitatori e partecipanti davvero interessati alla questione della sicurezza IT, un dato comunque naturale dal momento che l’evento è organizzato dalla GSM Association. Quest’anno non è stata un’eccezione: di fatto, la sicurezza IT è stato uno degli argomenti principali che ha tenuto banco durante questa grande fiera. Analizziamo quali sono le tendenze che noi di Kaspersky Lab abbiamo identificato durante la nostra visita al Mobile World Congress 2015.

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1: Sicurezza nell’Internet delle Cose

Sul nostro blog Kaspersky Daily abbiamo parlato molte volte di quanto siano vulnerabili tutti quei dispositivi costantemente connessi a Internet, dai frigoriferi alle macchine per il caffè, dalle TV ai forni a microonde passando per i fitness tracker, tutta una serie infinita di altre strumentazioni e arrivando anche ai droni. Le conseguenze possono essere inaspettate; purtroppo, la maggior parte delle case produttrici e degli sviluppatori ha poca esperienza e conoscenza nel campo della sicurezza IT.

In ogni caso, sembra che Kaspersky Lab non sia sola nella battaglia contro questo atteggiamento sconsiderato nei confronti di una questione di tale importanza: durante il Mobile World Congress di Barcellona in molti hanno sollevato il problema della protezione dei dispositivi connessi a Internet. Si tratta di una notizia molto positiva: prima utenti e sviluppatori prendono coscienza della situazione, prima verranno messi in sicurezza questo genere di dispositivi.

2: I crypto phone

Durante gli ultimi due anni abbiamo assistito a diversi episodi di fughe di dati e altri incidenti simili messi in atto da organismi ufficiali, hacker e, in alcuni casi, persino da gente comune. Tutte queste notizie hanno fatto emergere un bisogno sempre più impellente di trasmettere le proprie comunicazioni in un modo più sicuro e che salvaguardi la privacy. Per questo motivo è stato creato il cosidetto Blackphone (nel caso ve lo siate persa, la scorsa estate abbiamo pubblicato una recensione dettagliata del crypto phone).

Quest’anno Silent Circle ha svelato al Mobile World Congress il nuovo Blackphone 2 aggiornato e il Blackphone Plus, un tablet con importanti impostazioni di sicurezza.  Entrambi i dispositivi funzionano con PrivatOS ma hanno funzionalità di sicurezza diverse. Eccone una nuova: un sistema di virtualizzazione degli spazi che consente agli utenti di creare “compartimenti” separati per applicazioni, dati e account. È come avere più smartphone in un unico dispositivo.

La compagnia brasiliana Sikur ha presentato una soluzione di sicurezza simile dal nome GranitePhone. Gli sviluppatori hanno seguito un approccio molto radicale: il sistema operativo di GranitePhone non ha browser, non è disponibile l’accesso alla fotocamera e l’utente non può installare alcuna (ma proprio nessuna) app. Con GranitePhone si possono ricevere e inviare email ed SMS, effettuare chiamate e consultare documenti.

Le comunicazioni criptate sono abilitate tra due GranitePhone o con dispositivi iOS/Android su cui è installato il software della compagnia. Si possono effettuare chiamate normali ad altri telefoni ma non sono criptate. Non si tratta quindi di un telefono di uso comune, ma di un secondo smartphone pensato per chi maneggia dati sensibili.

Alla fiera di Barcellona è stato presentato anche LockPhone, altro modello di crypto phone, e anche il tablet LockTab, entrambi provenienti da Hong Kong. I dispositivi sono protetti dalla crittografia a 1.024 bit estesa a chiamate, SMS ed email (viene garantita la sicurezza delle comunicazioni solo tra due LockPhone). Non capiamo perché l’azienda abbia definito questi prodotti come i “primi smartphone e tablet criptati”, sappiamo benissimo che non è vero.

3: Biometrica

Qualcomm, la più grande azienda produttrice al mondo di chip per smartphone, ha svelato al Mobile World Congress un’importante novità nel campo della biometrica. Il riconoscimento mediante impronta digitale non si basa più su sensori ottici o capacitivi. Qualcomm ha adottato una nuova tecnologia che impiega le onde ultrasoniche per creare un’immagine 3D della superficie del dito.

Crediamo che si tratti di una novità interessante e per una serie di motivi. Innanzitutto sarà possibile riconocere l’impronta anche su vetro, alluminio, acciaio inossidabile, zaffiro e plastica. In teoria, la casa produttrice dovrebbe essere in grado di impiantare il sensore praticamente in qualsiasi punto di uno smartphone o di un tablet.

In secondo luogo, Qualcomm sostiene che i nuovi sensori funzioneranno molto più rapidamente e in maniera più accurata e ciò porterà a un numero minore di tentativi errati. Vale la pena precisare che il riconoscimento veloce dell’impronta digitale consente a questa tecnologia di scansionare anche in movimento e di distinguere un dito “vero” da uno “falso” grazie al battito del polso. Inoltre, il nuovo sensore ultrasonico funziona anche se il dito è un po’ sporco o bagnato.

Al momento non ci sono dispositivi dotati dei nuovi sensori Qualcomm ma siamo sicuri di vederli in futuro.

Buone notizie per i fan dei dispositivi Samsung: la compagnia ha apportato modifiche ai suoi sensori delle impronte digitali. Nei modelli Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge sono presenti i nuovi sensori che non richiedono più lo scorrimento del dito sullo schermo. Come succede con l’iPhone, sarà necessario soltanto toccare il sensore.

4: Geolocalizzazione dei bambini

Molte aziende hanno presentato soluzioni diverse per la sicurezza dei bambini, compresi alcuni dispositivi per la localizzazione. Si tratta sia di software che di sistemi di localizzazione appositi che aiuterebbero i genitori a controllare dove si trovano i propri figli.

Al Mobile World Congress Kaspersky Lab ha presentato una versione beta dell’app multifunzione Safe Kids che comprende anche una funzione GPS. Potete scaricare la versione in inglese su Apple Store e Google Play.

Bonus: sensori tag intelligenti

Al Mobile World Congress 2015 è stata presentata una bottiglia “intelligente” di Johnnie Walker Blue Lable, una collaborazione tra Diageo e la compagnia norvegese Thin Film Electronics che sviluppa  i tag NFC. La bottiglia è dotata di tag che riconoscono se la bottiglia è stata aperta e inviare questa informazione allo smartphone del consumatore.

A parte questa curiosa dimostrazione, i tag NFC risolvono dei problemi importanti. Ad esempio, un altro tag prodotto sempre da Thin Film Electronics controlla la temperatura di conservazione del cibo e invia questi dati attraverso l’NFC. Questo settore si sta sviluppando a grande velocità, riducendo di conseguenza i costi. In un prossimo futuro probabilmente vedremo un tag su ogni bottiglia di latte che compreremo al supermercato.

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