Intervista con Eugene Kaspersky

Eugene Kaspersky ha vissuto una vita decisamente interessante e variegata, piena di avventure, soddisfazioni, successi e sfide. Ha fatto tante esperienze e lavorato duro, ma quando è venuto a sapere

Eugene Kaspersky ha vissuto una vita decisamente interessante e variegata, piena di avventure, soddisfazioni, successi e sfide. Ha fatto tante esperienze e lavorato duro, ma quando è venuto a sapere che avrebbe ricevuto una onoreficenza dalla Plymouth University, in Inghilterra, è rimasto sbalordito. Eccitato, si, umile, certamente. Ma anche piuttosto sorpreso perché, per come la vede lui, se il CEO di una azienda di sicurezza informatica è così importante da ricevere tale onoreficenza, ciò significa che gli attacchi on-line stanno diventando un problema sempre più rilevante.

La settimana scorsa, durante un’intervista rilasciata poco prima della cerimonia a Plymouth, Kaspersky ha parlato della situazione attuale del crimine cibernetico, delle minacce che ci dobbiamo aspettare nei mesi e anni a venire e se le leggi sul crimine informatico internazionale potranno mai migliorare.

Q: Qual’è stato il tuo primo pensiero quando hai saputo che avresti ricevuto l’onoreficenza?

Eugene Kaspersky: Il mio primo pensiero è stato: fate sul serio? Ero senza parole. Ma è una grande notizia e sono veramente orgoglioso di ricevere tale premio. E’ stata una sorpresa, non me lo aspettavo! Tempo fà ho ricevuto un riconoscimento dal presidente russo per la scienza e la tecnologia e quando ho saputo che saremmo andati a New York e che la cerimonia sarebbe durata una mezza giornata, iniziai a camminare per casa con grande orgoglio. Ora mi sento nello stesso modo. Il mio secondo pensiero è stato: se qualcuno che lavora nel campo della sicurezza informatica è così importante, c’è qualcosa che non va. Ciò significa che gli attachi si stanno facendo sempre più pericolosi.

Q: Hai lavorato per molto tempo ad una serie di programmi di educazione. Credi che l’educazione alla sicurezza sia necessaria per i consumatori, così come per gli utenti aziendali e gli studenti?

Eugene Kaspersky: Si, certamente. Stiamo facendo un grande lavoro con i nostri programmi educativi. Ne stavo parlando con alcune persone dell’università e anche loro ne sono davvero entusiaste. Ciò prova che i nostri programmi educativi funzionano; è un segno che stiamo facendo davvero un buon lavoro con le persone giuste. E’ comunque importante educare anche i consumatori, in particolare sul crimine informatico, perché rappresenta per loro una delle preoccupazioni più grandi. Per quanto riguarda le altre categorie, dovrebbero preoccuparsi sopratutto di spionaggio informatico. Ci sono gruppi di persone altamente preparate che organizzano questi attacchi e abbiamo bisogno di più abilità e conoscenza dalla nostra parte. A questo proposito, l’educazione aiuta molto.

Q: In questo momento quali sono i virus più pericolosi per i consumatori?

Eugene Kaspersky: Mi preoccupano gli App Store. Ci sono due modi per infettare dispositivi come iPhones e iPads: la vulnerabilità o i software contraffatti con sistema backdoor. Ho paura che le persone usino spesso software contraffatti. È una minaccia evidente che abbiamo rilevato spesso sugli Android. Non sappiamo se ciò possa avvenire anche su iPhone, ma è possibile. Secondo Apple, tutto quello che basta è un video gioco o un programma di successo. Poi qualcuno vi inserisce una backdoor che può essere attivata da quel particolare dispositivo. Se ci ho pensato io, suppongo che anche altre persone possono averlo fatto. Per i dispositivi Android non è necessario inserire un malware nel sito ufficiale perché ha un raggio di azione più ampio e ci sono molti altri siti da cui scaricare le applicazioni. Ora anche Windows 8 ha messo a disposizione un proprio app store. Tuttavia è probabile che non verrà preso di mira perché i link maligni che portano ai siti malware sempre funzionano.

Q: Oggi i dispositivi dei consumatori rendono più difficile la protezione delle persone?

Eugene Kaspersky: La gente in genere crede di essere al sicuro sul suo iPhone o iPad. Non pensa invece che i loro telefoni sono in realtà dei computer. Il Tablet è un pò diverso. Ha più l’aspetto del computer. In ogni caso è un problema di mentalità. La sfida per le aziende di protezione antivirus sta quindi nel sensibilizzare gli utenti verso questo tipo di questioni.  Al momento l’iPhone è un dispositivo piuttosto sicuro, ma il panorama potrebbe presto cambiare. Una cosa simile è avvenuta al Mac con il Trojan Flashback. Il crimine informatico oggi è in difficoltà perché non c’è una vera “monarchia informatica”. Sul mercato ci sono Windows, Android, iPhone e altre piattaforme. Oggi è più difficile infettare i computer. Sono necessari dei tempi di adattazione alla nuova tecnologia, per essere poi in grado di sviluppare tecniche con cui attaccare i nuovi dispositivi.

Q: E così verranno presto creati virus informatici capaci di attaccare tutti i tipi di dispositivi, persino quelli che non sono computer?

Eugene Kaspersky: Tra i possibili bersagli del futuro ci sono alcuni oggetti, come gli elettrodomestici. Uno dei nostri ricercatori ha appena comprato un tapis roulant basato su tecnologia Android che ha la capacità di immagazzinare i tuoi dati su cloud. In questo modo può essere collegato ad altre apparecchiature. I criminali stanno ora affrontando nuove sfide per continuare a colpire in un mondo in continua evoluzione. Allo stesso tempo i consumatori stanno affrontando i criminali che non accennano ad abbandondare il campo.

Q: Io credo che le persone spesso si chiedano, dal momento che il crimine informatico è così pericoloso, perché ci sono così poche persone che finiscono in carcere? La situazione potrà cambiare?

Eugene Kaspersky: La buona notizia è che il dipartimento della sicurezza informatica nazionale ed internazione si è messo seriamente all’opera. La polizia sta diventando sempre più severa e i casi di arresto sono sempre più frequenti. La tecnologia a disposizione sta diventando sempre più sofisticata e i criminali stanno affrontando due grandi sfide: una migliore protezione e polizia informatica sempre più preparata.

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